Un posto al sole, Cosimo Alberti: «Con Cerruti ne vedrete delle belle!»

Pubblicato il 10 Marzo 2021 alle 19:00

Il simpatico interprete di Salvatore Cerruti si è raccontato in una lunga intervista dove ha parlato di sé stesso e del personaggio a cui presta il volto ad Un posto al sole.

Un posto al sole, Cosimo Alberti: «Con Cerruti ne vedrete delle belle!»

Cosimo Alberti è tra gli attori più amati di Un posto al sole e il suo personaggio, quello del simpatico vigile Salvatore Cerruti, non smette di animare le vicende di Palazzo Palladini e regalare allegria e risate al pubblico di Rai 3. La redazione di TVpertutti lo ha intervistato per fare il punto non solo sul futuro di Cerruti, ma anche per commentare il difficile momento che stanno attraversando i lavoratori dello Spettacolo.

L’emergenza Coronavirus ha avuto un forte impatto sul mondo dello spettacolo, quanto è cambiata la tua vita di attore da un anno a questa parte? E come hai vissuto il lungo periodo del lockdown?

Come per tutti gli artisti che vivono con il contatto del pubblico ho avuto una brutta battuta d’arresto col mio lavoro. Tutti i set si sono fermati, sia quelli televisivi che cinematografici, in concomitanza con gli spettacoli teatrali. Questa è una situazione che conoscete oramai tutti, nel mio caso è stata peggiore perché io dirigevo due corsi di danze popolari, un laboratorio teatrale e avevo già un calendario di cene spettacolo che, ahimè, è stato sospeso a data da destinarsi.

Il mio lockdown l’ho trascorso studiando i manuali di cinema e televisione, approfittando del tanto tempo a disposizione per studiare e approfondire le mie nozioni sulle tecniche del mio lavoro. Ho studiato le sceneggiature che mi avevano proposto, ho riscritto alcune commedie teatrali a cui volevo mettere mano da sempre, ma non avevo mai un minuto da dedicare loro.

Ovviamente non sono mancate le occasioni per allenare il fisico che per il troppo mangiare rischiava di appesantirsi e confesso che molto tempo è stato dedicato al divano per vedere una infinità di film e serie televisive, ho letto molti libri che avevo in sospeso ed ho incominciato a scrivere la mia seconda opera letteraria.

Com’è cambiata la vita sul set di Un posto al sole?

E’ cambiata tanto, tantissimo, nonostante ci sia sempre l’affetto tra gli attori, la troupe e la redazione, il clima è diventato teso. Si lavora sempre in sicurezza, con la mascherina incollata al volto e la paura di contagiarsi da un momento all’altro.

Il timore di contrarre il virus per me non è soltanto il rischio di perdere l’unica entrata lavorativa, perché come ho già spiegato non ho più nessun lavoro tranne quello di Un posto al sole, il rischio, dicevo, è quello di bloccare la macchina delle riprese e della messa in onda delle puntate perché tutti i colleghi entrati in contatto con te devono andare in quarantena, cosi rischi di fare un danno a te e agli altri e non è giusto!

Quali sono, secondo te, le soluzioni che potrebbero essere adottate per far ripartire le attività di cinema e teatri in questo difficile momento storico?

Le soluzioni sono quelle già adottate nei primi tempi ovvero sanificazioni delle aree, posti alternati, obbligo di mascherina, entrate contingentate. Un’idea potrebbe essere anche quella del tampone rapido, ma le spese risulterebbero troppo onerose. Oppure potremmo chiedere alle compagnie degli autobus o dei mezzi pubblici che misure stanno adottando visto che sono sempre pieni come un uovo (ovviamente avrete capito che sono ironico).

Parte del pubblico di Un posto al sole non ha compreso la decisione di tenere fuori dalla narrazione il Covid: perché gli autori hanno fatto questa scelta? Pensi sia positivo procedere lungo questa strada per una serie che ha sempre rappresentato la realtà e ha costruito il proprio successo su questo aspetto?

La scelta è stata obbligata, perché anche se la puntata va in onda quotidianamente essa è stata registrata minimo quaranta giorni prima quando Un posto al sole ha dovuto bloccare le riprese aveva già un bacino di puntate pronte che non potevano essere buttate, inoltre anche le sceneggiature erano già articolate e pronte per essere girate mesi prima, un lavoro immane che non si è potuto gettare al vento. Credo che comunque la scelta sia stata giusta perché il pubblico vuole distrarsi anche solo per mezz’ora dal Covid e non ritrovarselo anche nella sua fiction preferita.

Veniamo al tuo personaggio: Cerruti sembra non riuscire mai a trovare un po’ di serenità e negli ultimi tempi anche il suo rapporto con il dottor Sarti sembra in crisi. Sappiamo che non puoi fornirci anticipazioni, ma almeno puoi dirci se prima o poi il nostro amatissimo vigile troverà pace?

Hai proprio ragione, Cerruti non trova proprio pace! Nella soap gliene capitano davvero di tutti i colori. Dagli amori sfortunati ai parenti border-line e i colleghi macchiettisti! Pensa che sui miei social ho creato una galleria di foto e clip intitolata “Le disavventure di Cerry”. Sono comunque storyline leggere che nonostante al simpatico vigile appaiono disgrazie catastrofiche hanno quasi sempre un happy end.

Nei prossimi giorni vedremo Sasá spalleggiato da sua sorella Bice cercare di fare breccia in Morgana che invece è la sorella del suo amato dottorino. Un susseguirsi di esilaranti siparietti che i quattro personaggi regaleranno generosamente al loro amato pubblico.

Di solito durante un’intervista arrivati a questo punto si dice sempre: “ne vedrete delle belle” ...e in effetti ve lo dico anch’io (hahaha) però aggiungo che non saranno tutte rose e fiori ma non saranno neanche solo lacrime e pianti! La spensieratezza è assicurata con momenti di riflessione che è tipico della scrittura del daily-drama.

Gli autori scrivono le storie di Sasà Cerruti basandosi sulla realtà quotidiana di ognuno di noi dando la possibilità di immedesimarsi un po’ come succede per tutti i protagonisti di Un posto al sole. La linea narrativa delle mie scene ha un’impronta da commedia ed io che come attore provengo dal teatro ci sguazzo gaudente come un pesce nel suo mare!

Tu sei sempre molto presente sui social e condividi spesso stati d’animo ed esperienze: che tipo di rapporto hai con il tuo pubblico?

Il mio oltre ad essere un lavoro di immagine è anche fatto di rapporto col pubblico. Il mio carattere estroverso e gioviale lo si ritrova anche nelle caratteristiche dei personaggi che interpreto. Mi piace stabile col pubblico un rapporto di simpatia e di affetto perché quando mi incontrano per strada mi trattano come uno di famiglia e a me non costa nulla ricambiare un saluto, scambiare due chiacchiere, fare un selfie in sicurezza.


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