Amadeus sugli ascolti di Chissà Chi È: il contrasto con le aspettative
Ecco le parole di Amadeus sugli ascolti tv di Chissà Chi È: obiettivo del NOVE, carico di sponsor, investimenti pubblicitari e l’ottimismo infranto visti i risultati ottenuti ad oggi
Chissà Chi È sul NOVE non sembra decollare come ci si aspettava. I dati sugli ascolti TV raccontano un inizio di storia di stenti, con numeri lontani dal successo. Nonostante gli importanti investimenti pubblicitari e il coinvolgimento dell’ex re di Rai1, il programma fatica a conquistare il pubblico, con share che si aggira intorno al 3.6% di share. La situazione sembra peggiorata da un elemento ricorrente e invadente come la pubblicità che sta contribuendo al fallimento, interrompendo costantemente il flusso della narrazione, spezzandone il ritmo e alienando gli spettatori. Ecco una sequenza impressionante di break: 20:30-20:37, 20:38-20:42, 20:59-21:03, 21:24-21:26.
Le pause pubblicitarie sembrano essere un vero e proprio freno all’interesse del pubblico. Ogni volta che si arriva al punto cruciale del programma, arriva un blocco pubblicitario con il risultato che molti cambiano canale e non tornano più. Il peso degli sponsor si è fatto sentire ancor prima dell’inizio del programma. Gli investimenti pubblicitari sono stati fatti in anticipo, basandosi più sulla fiducia che sul reale successo del format. Ciò si traduce in un’evidente pressione commerciale, con Discovery e Amadeus che sembrano aver accettato di sacrificare la qualità e la fluidità del programma pur di accontentare i partner.
Ma questa strategia si sta rivelando controproducente. Se da un lato gli sponsor garantiscono introiti, dall’altro le interruzioni continue compromettono la possibilità di creare un vero «traino» di ascolti. Ogni punto percentuale di share diventa così una battaglia, e persino un traguardo modesto come il 3.6% sembra un successo agli occhi della rete.
Le dichiarazioni di Amadeus sugli ascolti di Chissà Chi È: ecco cosa aveva detto
Durante la presentazione dei palinsesti di Warner Bros. Discovery, Amadeus ha cercato di mantenere un tono fiducioso, ma le sue parole lasciano trasparire una certa consapevolezza della precarietà della situazione. "Ogni punto è una conquista", aveva dichiarato, sottolineando come raggiungere un 4% o un 6% di share sarebbe già un grande risultato. Purtroppo non sta raggiungendo, ad oggi, nemmeno il 4%.
Il conduttore, su cui si sta abbattendo la maledizione del 2006, è un volto abituato ai grandi palcoscenici, con il Festival di Sanremo come punta di diamante della sua carriera. Eppure, in questo contesto, sembra quasi accontentarsi di un minimo sindacale di ascolti. Il riferimento alla sua esperienza nella tv commerciale è apparso come un tentativo di giustificare la deriva commerciale del game show, ma non convince del tutto.
"Ho fatto di tutto per aumentare pubblicità e sponsor", aveva affermato qualche giorno fa, lasciando intendere che il successo viene misurato più in termini di entrate pubblicitarie che di qualità del programma o di gradimento del pubblico. La realtà è che, senza un cambio di rotta, il programma rischia di essere ricordato come un esperimento fallito, nonostante la presenza di un conduttore di grande esperienza come Amadeus.
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