Rai, sciopero 17 e 18 novembre 2022: i programmi a rischio

Pubblicato il 16 Novembre 2022 alle 18:04

Sciopero Rai nella giornata di giovedì 17 e venerdì 18 novembre 2022: ecco i programmi che potrebbero non andare in onda.

Rai, sciopero 17 e 18 novembre 2022: i programmi a rischio

In Rai ci sarà un nuovo sciopero che ovviamente inficerà la programmazione televisiva. Lo Snap, il sindacato autonomo per le produzioni, come rivela in anteprima Tvblog, ha indetto lo sciopero per le giornate del 17 e del 18 novembre. I lavoratori dell’azienda non si recheranno a lavoro per l’intero turno ed ovviamente ciò farà si che tutti i programmi che vengono realizzati nel Centro di produzione di Roma, potrebbero subire uno stop nelle date sopra citate, come già accaduto durante lo sciopero dello scorso 26 settembre.

La Rai sciopera il 17 ed il 18 novembre: i programmi del daytime a rischio

I lavoratori della Rai del centro di produzione di Roma faranno sciopero il 17 ed il 18 novembre e a causa di ciò, tutta la programmazione del daytime sarà a rischio. I programmi che potrebbe saltare per via dello sciopero sono innanzitutto i tg, ma anche Oggi è un altro giorno e La vita in diretta che vanno in onda dalla studio Teulada di Roma. Oltre a questi programmi, potrebbero subire uno stop in queste due giornate anche I fatti Vostri, Unomattina e Storie Italiane che trasmettono dagli studi di Saxa Rubra. E ancora, rischiano di saltare i programmi di approfondimento del mattino di Rai tre, ovvero Agorà ed Elisir, ma anche Bella Mà, la trasmissione condotta da Pierluigi Diaco.

Sciopero Rai: le motivazioni dei lavoratori

I lavoratori della Rai hanno le loro motivazioni per indire lo sciopero e sono state ampiamente spiegate da Tvblog che ha riportato per intero il comunicato dello Snap. Nel comunicato si legge:

"decadimento della qualità del lavoro nel CPTV di Roma minata ed erosa continuamente soprattutto da agenti esterni; clima di tensione vissuto dal dipendente nello svolgimento delle attività produttive dovuta alla cronica carenza di organico; fallimento della formazione professionale dei nuovi assunti, alcuni dei quali addirittura si dimettono e lasciano la Rai. Formazione ridotta a mera formalità burocratica senza alcun tipo di attenzione alle inclinazioni professionali dei giovani e volta unicamente ad arginare la cronica carenza di organico; mancato riconoscimento del merito e della crescita professionale, relegato ormai alla simpatia e alla benevolenza dei singoli uffici o ancor peggio alla lottizzazione sindacale, arrecando danno al patrimonio professionale dell’azienda e una grave distorsione del metodo meritocratico. Stravolgimento dei modelli produttivi e delle figure professionali ad uso e consumo degli uffici con conseguente confusione di ruoli livelli e responsabilità; aberrante gestione delle risorse umane che nega diritti e propina vessazioni; reiterata violazione degli istituti contrattuali che mirano unicamente a penalizzare economicamente il lavoratore; certa e incontrovertibile responsabilità della catena decisionale aziendale in ogni ordine e grado incapace e inadeguata ad assolvere il proprio compito specie in questi ultimi anni."