Giletti flop su Rai3: Usigrai tuona e Salvo Sottile sacrificato per nulla
Accolto come un re, Massimo Giletti ha fatto flop con Lo Stato delle Cose su Rai3 nonostante la pretesa di far spostare Far West di Sottile al venerdì. L’attacco di Usigrai
Flop di Massimo Giletti su Rai3 con il suo programma Lo Stato delle Cose era stato annunciato come un grande evento, ma i risultati non sono stati all’altezza delle aspettative. Il conduttore, che aveva lasciato La7 tra polemiche, è tornato alla Rai promettendo un servizio pubblico di alto livello. La sua nuova trasmissione ha ottenuto ascolti deludenti, inferiori persino a quelli delle serate di Corrado Augias, segnando così un inizio difficile per il celebre giornalista.
La scelta di affidare a Giletti la prima serata del palinsesto Rai, con un compenso che si dice superi i 350mila euro a puntata, ha sollevato critiche non solo dal pubblico ma anche all’interno della stessa azienda. L’Usigrai, il sindacato dei giornalisti della Rai, non ha esitato a esprimere il proprio dissenso in modo forte e chiaro. In un comunicato diffuso il 2 ottobre 2024, l’esecutivo ha duramente criticato la decisione di puntare su un progetto esterno, prodotto dalla società Our Films, anziché valorizzare le risorse interne alla tv di Stato.
Usigrai tuona per il flop di Massimo Giletti su Rai3: le accuse
Il nodo centrale delle critiche risiede nella gestione di Giampaolo Rossi, il nuovo amministratore delegato della Rai, e Roberto Sergio, direttore generale. Secondo l’Usigrai, la coppia alla guida dell’azienda pubblica avrebbe imboccato una strada sbagliata, sacrificando la professionalità dei dipendenti Rai per inseguire un presunto "cambio di narrazione" che, però, non ha portato i frutti sperati: "È evidente a tutti che il progetto di distruggere Rai 3 sta andando avanti a colpi di programmi che allontanano il pubblico ma nemmeno ne portano di nuovo".
La scelta di collocare il programma di Giletti sotto il genere «Cultura» è stata particolarmente criticata. I rappresentanti sindacali hanno espresso il dubbio che la trasmissione, nonostante le premesse culturali, non sia stata all’altezza del ruolo affidatole, sollevando sospetti sull’utilizzo delle risorse economiche impiegate. Le cifre che circolano intorno al progetto sono elevate, e si teme che la Rai possa incorrere in un altro flop costoso che potrebbe peggiorare ulteriormente la sua situazione finanziaria già precaria. Secondo l’Usigrai, "i debiti crescono e a farne le spese sono i dipendenti, che di questo passo rischiano il posto di lavoro".
Massimo Giletti fa sacrificare Salvo Sottile ma fa flop di ascolti TV
La situazione è particolarmente grave per alcuni programmi Rai di successo, come Far West di Salvo Sottile, sacrificato per far spazio a Lo Stato delle Cose di Giletti, che non ha portato risultati concreti. Anche la decisione di affidare allo stesso Giletti la scelta della serata più adatta per la messa in onda del suo show è stata vista come una concessione eccessiva, soprattutto alla luce del disastroso esordio.
L’Usigrai, infine, ha avanzato una proposta chiara per il futuro della Rai: abbandonare l’attuale suddivisione per generi e tornare a un’organizzazione basata sulle reti, che possa garantire una gestione più efficiente e valorizzare maggiormente le professionalità interne. In questo modo, secondo i sindacati, si potrebbe evitare la continua esternalizzazione di produzioni e, soprattutto, evitare ulteriori sprechi di risorse che penalizzano l’azienda e i suoi dipendenti.
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