Ghali censurato al Concertone del Primo Maggio o problemi tecnici? I precedenti con Rai

Pubblicato il 1 Maggio 2025 alle 23:06

Esibizione di Ghali al Concertone del Primo Maggio rovinata da problemi tecnici o da una «censura» mirata? Ecco cosa è accaduto

Ghali censurato al Concertone del Primo Maggio o problemi tecnici? I precedenti con Rai

Ghali censurato al Concertone del Primo Maggio? Cos’è successo

Durante il Concertone del Primo Maggio in diretta su Rai3, l’esibizione di Ghali ha sollevato interrogativi. Il rapper si è esibito con un medley dei suoi brani più celebri, ma al termine della canzone Habibi, quando sembrava pronto a prendere la parola, è partita in automatico la base del brano successivo, Casa Mia, costringendolo a proseguire senza poter parlare.

"Ma come fate a dire che qui è tutto normale? Per tracciare un confine con linee immaginarie bombardate un ospedale. Per un pezzo di terra o per un pezzo di pane Non c’è mai pace": proprio dopo queste parole, il microfono si è spento improvvisamente, lasciando la sola base musicale, mentre Ghali è apparso visibilmente infastidito. Poco dopo, un tecnico è intervenuto consegnandogli un nuovo microfono, pochi secondi prima della conclusione della canzone.

Problema tecnico o censura mirata? Il caso Ghali al Concertone

L’episodio ha riacceso i riflettori sul rapporto teso tra Ghali e la Rai, già segnato da precedenti controversie. L’interruzione del microfono in un momento così carico di significato ha alimentato le domande di una possibile censura. La tempistica dell’interruzione, proprio dopo un passaggio del testo che richiama scenari di guerra e ingiustizie internazionali, e l’impossibilità del rapper di esprimersi liberamente sul palco, hanno spinto in molti a chiedersi se si sia trattato davvero di un guasto tecnico o di una scelta deliberata. Le reazioni sui social non si sono fatte attendere.

Ghali e i precedenti con la Rai: un rapporto difficile

La tensione tra Ghali e la Rai ha avuto un’escalation durante il Festival di Sanremo 2024, quando il rapper concluse la sua esibizione con il messaggio "Stop al genocidio", in riferimento al conflitto in Palestina. L’ambasciatore israeliano in Italia definì la dichiarazione "vergognosa", e la comunità ebraica parlò di "odio e provocazioni". In risposta, la Rai trasmise un comunicato in diretta a sostegno del popolo israeliano, senza menzionare la Palestina, provocando ulteriori critiche per mancanza di imparzialità.

Ghali accusò la TV di Stato di aver censurato la sua esibizione su Raiplay. Il sindacato Usigrai espresse preoccupazione per l’indipendenza editoriale del servizio pubblico, criticando la gestione della vicenda. Anche nel suo recente singolo Paprika, Ghali non ha fatto mistero del suo malcontento, lanciando una frecciata chiara: "Non farò come la Rai".