Basciano in carcere: ecco i messaggi choc a Sophie Codegoni
Ecco cosa scriveva Alessandro Basciano a Sophie Codegoni: minacce, insulti e dignità calpestata nonché un velo di narcisismo patologico. Il contenuto dei messaggi choc
Alessandro Basciano è stato arrestato e condotto nel carcere di San Vittore a Milano. L’uomo è accusato di atti persecutori e minacce gravi nei confronti della sua ex compagna, Sophie Codegoni. L’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Tribunale di Milano, tratteggia un quadro inquietante di pedinamenti, insulti e intimidazioni che si sarebbero protratti per mesi, culminando in episodi recenti di particolare gravità.
Secondo quanto emerso durante la puntata odierna di Ore 14 su Rai2, condotta da Milo Infante, l’ordinanza evidenzia una serie di messaggi inviati da Basciano alla Codegoni che lasciano poco spazio all’immaginazione. Tra insulti volgari e minacce esplicite, le parole utilizzate delineano una personalità tormentata e incline a comportamenti intimidatori. Il 22 settembre 2024, Alessandro Basciano scriveva:
"Tr*ia che non sei altra, bastarda, con tutto quello che mi hai fatto penare, devi morire. Fai schifo, me*da, cessa che non sei altra, che sai solo... in giro, solo a fare la fenomena me*da che non sei altro. Sei una tr*ia, mi hai rotto il ca**o. Non ti voglio vedere. Carogna che non sei altra, maledetta, hai fatto di tutto e di più, bastarda, devi morire. Rispondi perché finisce male."
Questo messaggio, solo uno dei tanti, non è isolato. Le minacce non si fermano alle parole: l’arrestato Alessandro Basciano avrebbe più volte raggiunto Sophie Codegoni in contesti pubblici, come eventi mondani, per umiliarla e intimidirla davanti a testimoni, gridandole frasi come "Vieni via, vergognati, fai schifo".
Alessandro Basciano comportamento ossessivo e manipolatorio
Gli episodi descritti lasciano intravedere un quadro comportamentale che potrebbe essere associato a una forma di narcisismo patologico, caratterizzato da un forte bisogno di controllo e da una costante svalutazione della vittima. Chi scrive, ha competenza in materia. Il riferimento ossessivo alla propria identità, come nella frase "Ricordati che io sono Alessandro Basciano. Tu sei solo una sfigata che pesa venti chili", sembra indicare un desiderio di imporre il proprio potere attraverso la paura e l’umiliazione.
Inoltre, il contenuto dei messaggi mette in luce un atteggiamento manipolatorio: Basciano minacciava di denunciare la Codegoni o di esporla pubblicamente sui social, strumentalizzando perfino la loro figlia per esercitare ulteriore pressione. Mentre il processo seguirà il suo corso, il caso di Alessandro Basciano resta un monito per tutti: la violenza, in qualsiasi forma, non deve mai essere normalizzata o sottovalutata.
Alessandro Basciano in carcere: la risposta della giustizia
Il Tribunale di Milano ha ritenuto che i comportamenti di Basciano rappresentino un pericolo concreto e attuale, non solo per Sophie Codegoni ma anche per la figlia minore, spesso coinvolta in situazioni di tensione. La gip ha descritto l’atteggiamento dell’uomo come "pervasivo e violento", motivando la custodia cautelare con il rischio elevato di reiterazione delle condotte criminose.
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