Amore criminale, alla conduzione ci sarà un uomo?

Amore Criminale, il programma che racconta storie di amori malati che sfociano in efferati delitti contro le donne, è stato confermato per una nuova stagione e tornerà ad ottobre sugli schermi di Rai 3 con una grossa novità che potrebbe riguardare la conduzione. A narrare le varie storie, questa volta potrebbe non essere una donna, bensì un uomo. La Rai, infatti, avrebbe deciso di affidare la conduzione del programma a Claudio Amendola. Ovviamente, ci si chiede come mai la produzione abbia optato per questo cambio visto che fino ad ora a condurre il programma siano state soltanto donne.

Amore Criminale: Claudio Amendola nuovo conduttore

Amore Criminale è un programma che mette in luce quanto possa essere cieco l’amore al punto da non rendersi conto di vivere una storia tossica e di avere accanto una persona pericolosa. Nel corso delle diverse edizioni, sono state raccontate storie di violenza di genere culminate con la morte della donna da parte del proprio compagno.

A raccontarle, c’è stata sempre una presentatrice donna nella convinzione che ciò avrebbe avvicinato maggiormente il pubblico o che una donna potesse capire meglio questa tematica così complessa. L’ultima, in ordine di tempo è stata Veronica Pivetti che però, nella prossima stagione, verrà sostituita.

La produzione Rai, infatti, per la prossima edizione del programma avrebbe deciso di cambiare rotta decidendo di affidare la conduzione della trasmissione all’attore Claudio Amendola. Per la prima volta, dunque, a condurre Amore Criminale potrebbe esserci un uomo e questo è certamente un segnale forte visto che per poter risolvere questa vera piaga sociale anche gli uomini devono parlare della violenza di genere.

Amore Criminale: ecco come è nata l’idea di scegliere un uomo

La scelta di affidare la conduzione di Amore Criminale ad un uomo non è casuale e, come rivela in anteprima il portale Tvblog, il tutto è partito da una conferenza stampa che si è tenuta per presentare un provvedimento del governo atto a contrastare la violenza di genere tenutasi lo scorso 3 dicembre.

Ad illustrare il provvedimento, nel corso dell’evento, c’erano soltanto le ministre del governo Draghi e così ci si è chiesto se non fosse stato più giusto che anche i ministri ne parlassero. La risposta a questa domanda è stata affermativa e da lì la decisione di valutare la candidatura di un uomo per condurre un programma che si occupa di questa tematica.