Andrea Purgatori com’è morto? «Ischemie scambiate per metastasi». Rivelazioni
Clamorose rivelazioni sulla morte di Andrea Purgatori: era davvero malato? Ischemie sarebbero state scambiate per tumore e metastasi
Nelle ultime ore la famiglia di Andrea Purgatori ha presentato una denuncia alla procura di Roma che ha aperto un fascicolo di indagine per omicidio colposo. Secondo la tesi dei legali sarebbero state sbagliate sia la diagnosi che la cura prescritta dai medici al giornalista e conduttore di La7 morto lo scorso 19 luglio all’età di 70 anni. Stando a quanto si apprende, i Nas stanno indagando sulla correttezza o meno delle diagnosi e delle cure apportate. Ma Andrea Purgatori era davvero malato? Sembrerebbe proprio di no da quello che risulta a Domani, il quotidiano d’informazione edito da Carlo De Benedetti.
Aleggia un mistero sulla morte di Andrea Purgatori: un giallo basato su esami, diagnosi e pareri medici discordanti culminati nel tentativo estremo di salvargli la vita. Tutto è iniziato lo scorso 24 aprile quando lo sceneggiatore si ricovera nella clinica privata Villa Margherita di Roma a causa di un senso di spossatezza. Dagli accertamenti emergono parametri fuori posto. Ai primi di maggio il professor Gianfranco Gualdi, responsabile della radiologia della Casa di Cura Pio XI, formula diagnosi di tumore al polmone con metastasi diffuse agli organi vicini e al cervello.
Andrea Purgatori morto: radioterapia inutile e diagnosi sbagliata?
Dopo le parole di Gualdi, Andrea Purgatori inizia immediatamente sedute di radioterapia ad altissimo dosaggio. Fino a quel momento il volto di La7 sembra essere in ottima salute, prosegue anche le registrazioni di Atlantide, tanto che medici rimangono scioccati dalle sue condizioni in rapporto al suo quadro clinico che corrisponde ad un malato terminale con aspettativa di vita non superiore ai sei mesi. Il 17 maggio inizia a peggiorare: come scrive Domani, si sente affaticato e confuso, provato dagli effetti collaterali dalla radioterapia. Nonostante questo, i medici dicono che le cure iniziano a funzionare; le metastasi si sarebbero ridotte.
A giugno Andrea Purgatori viene ricoverato nuovamente a Villa Margherita e l’esito della nuova tac è davvero sconvolgente: medici riscontrano solo ischemie cerebrali, ma non ci sono tracce di metastasi al cervello. Dalla risonanza magnetica al cervello condotta da Alessandro Bozzao, si esclude la presenza di metastasi: "Il professore è così sorpreso da ripetere una seconda volta l’esame, incrociandolo con quello eseguito alla Pio XI, prima di emettere il suo verdetto. Non solo le metastasi non ci sono, ma non ci sarebbero mai state".
Andrea Purgatori morto: i medici hanno nascosto verità alla famiglia?
I famigliari apprenderebbero pure di "una tremenda lite tra Gualdi e Bozzao", che resta sulla sua posizione: tutti gli accertamenti medici eseguiti confermano la sola diagnosi di ischemia cerebrale, una patologia forse curabile. Nel frattempo Andrea Purgatori rientra a casa, ma sta malissimo. Lo scorso 8 luglio si aggrava di nuovo e viene ricoverato all’ospedale Umberto I di Roma: "A sorpresa però non annunciano la sua morte ma fanno intervenire nella sala un radiologo, che in quei momenti concitati si preoccupa di confermare alla famiglia la presenza delle famose metastasi al cervello. Il medico in questione, oltre a lavorare all’Umberto I, come sottolinea la famiglia nell’esposto, collaborava con Gualdi nella clinica Pio XI ed era uno dei firmatari del referto del giorno 8 maggio da cui era partita la diagnosi. Il 19 luglio Purgatori muore".
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